Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

Maledictio contra seductores




Maledicti qui declinant a mandatis tuis (Sal 118, 21).

Dopo lunga meditazione e consultazione delle fonti antiche, son giunto alla conclusione che in certe circostanze, qualora i Pastori stessi mettano in pericolo la salvezza delle anime anziché far quanto in loro potere per procurarla, sia non solo lecito, ma pure doveroso invocare su di essi la maledizione divina. Intendiamoci: lo spirito cattolico non dimentica mai che una minaccia è sempre condizionata, cioè ha effetto soltanto in caso di ostinazione nella colpa e in assenza di resipiscenza. A qualcuno un tale proposito potrebbe essere motivo di scandalo, considerato soprattutto il comando del Signore riguardo all’amore dei nemici (cf. Mt 5, 43-44; Lc 6, 27-28), fedelmente applicato da san Paolo: «Benedite e non maledite» (Rm 12, 14). Ma l’uno e l’altro si riferiscono ai persecutori dei cristiani, che potrebbero essere convertiti dalla loro inalterabile benevolenza; qui, invece, abbiamo a che fare con cattive guide che portano alla perdizione milioni di persone e che solo nella disgrazia potrebbero rinsavire.

Abbiamo così rispolverato, con qualche leggero adattamento, la maledizione riservata dal Pontificale Romanum a quelli che attentano alle monache di clausura e ai loro beni: se essa è stata scritta per tutelare le consacrate, cosa proibisce di applicarla alla difesa dei battezzati? Non ci sfugge di certo che essa sia riservata al vescovo, motivo per cui chi fra i lettori non fosse insignito dell’ordine episcopale può eventualmente ometterne le prime parole. Ma con quale autorità pronunciarla? A tempi eccezionali, rimedi eccezionali: con quella che ci viene dal fatto di formare la Sposa fedele di Cristo, nonché dall’esserci consacrati al Cuore Immacolato di Maria e, per molti di noi, dall’aver posto la Santa Sede sotto il Suo potere. Lasciamo dunque che sia Lei a servirsi di noi anche in questo.

N.B.: è del tutto lecito chiedere a Dio di colpire qualcuno perché si ravveda, specie se la sua ostinazione non lascia intravedere altre possibilità e mette in pericolo la salvezza delle anime; non tutti però, dal punto di vista spirituale, sono sufficientemente protetti dalle ritorsioni del diavolo o sono in grado di sopportarne gli assalti vendicativi. Chi pertanto voglia usare la preghiera seguente non la riferisca ad alcuna persona in particolare e non la reciti se non dopo aver digiunato e pregato ed essersi confessato e comunicato. La pronunci a nome della Chiesa e in qualità di consacrato al Cuore Immacolato di Maria.


(Auctoritate omnipotentis Dei, et beatorum Petri et Pauli Apostolorum eius, firmiter et sub interminatione anathematis) inhibemus, ne quis sacram doctrinam de fide vel moribus adulteret, nec ullus eius principia perennia audeat immutare, ut non ea recte ac fideliter serventur. Si quis autem hoc attentare praesumpserit, maledictus sit in domo, et extra domum; maledictus in civitate et in agro; maledictus vigilando, et dormiendo; maledictus manducando, et bibendo; maledictus ambulando, et sedendo; maledicta sint caro eius et ossa, et a planta pedis usque ad verticem non habeat sanitatem. Veniat super illum maledictio hominis, quam per Moysen in lege filiis iniquitatis Dominus permisit. Deleatur nomen eius de libro viventium, et cum iustis non scribatur (Sal 68, 29). Fiat pars et haereditas eius cum Cain fratricida (cf. Gen 4, 3-16), cum Datan et Abiron (cf. Nm 16, 1-35), cum Anania et Saphira (cf. At 5, 1-11), cum Simone mago (cf. At 8, 9-24) et Iuda proditore (cf. Mt 26, 14-16; 27, 3-10), et cum eis, qui dixerunt Deo: Recede a nobis, semitam viarum tuarum nolumus (Gb 21, 14). Pereat in die iudicii; devoret eum ignis perpetuus cum diabolo et angelis eius, nisi resipiverit et ad emendationem venerit. Fiat, fiat.

Fiant dies eius pauci, et episcopatum eius accipiat alter. […] Et dilexit maledictionem, et veniet ei; et noluit benedictionem, et elongabitur ab eo. Et induit maledictionem sicut vestimentum; et intravit sicut aqua in interiora eius, et sicut oleum in ossibus eius. Fiat ei sicut vestimentum quo operitur, et sicut zona qua semper praecingitur (Sal 108, 8.18-19).


(Con l’autorità di Dio onnipotente e dei beati Pietro e Paolo suoi apostoli, fermamente e sotto minaccia di scomunica) proibiamo di adulterare la sacra dottrina di fede o di morale e di osar modificare i suoi principi perenni, così che non siano rettamente e fedelmente osservati. Se qualcuno, però, presumerà di attentare questo, sia maledetto in casa e fuori casa, maledetto in città e in campagna, maledetto quando veglia e quando dorme, maledetto quando mangia e quando beve, maledetto quando cammina e quando sta seduto; siano maledette la sua carne e le sue ossa, e dalla pianta dei piedi alla sommità del capo non abbia salute. Venga su di lui la maledizione dell’uomo che per mezzo di Mosè, nella legge, il Signore ha lanciato ai figli dell’iniquità. Che il suo nome sia cancellato dal libro dei viventi e non sia scritto con i giusti. La sua parte ed eredità sia con Caino fratricida, con Datan e Abiram, con Anania e Saffira, con Simon mago e Giuda traditore e con quelli che dissero a Dio: Allontanati da noi, non vogliamo il sentiero delle tue vie. Vada in rovina nel giorno del giudizio; il fuoco eterno lo divori con il diavolo e i suoi angeli, se non si sarà ravveduto ed emendato. Così sia, così sia.

Siano pochi i suoi giorni e il suo episcopato lo riceva un altro. Ha amato la maledizione, ed essa gli verrà; non ha voluto la benedizione, ed essa si allontanerà da lui. Ha indossato la maledizione come un vestito ed essa è entrata come acqua al suo interno, come olio nelle sue ossa. Sia per lui come il vestito con cui si copre e come una cintura di cui sempre si cinge.



PER LA PREGHIERA



– Ut quid, Deus, reppulisti in finem, iratus est furor tuus super oves pascuae tuae? Memor esto congregationis tuae, quam possedisti ab initio. […] Leva manus tuas in superbias eorum in finem. Quanta malignatus est inimicus in sancto! Et gloriati sunt qui oderunt te in medio sollemnitatis tuae […]. Usquequo, Deus, improperabit inimicus? irritat adversarius nomen tuum in finem? Ut quid avertis manum tuam, et dexteram tuam de medio sinu tuo in finem? [...] Exsurge, Deus, iudica causam tuam; memor esto improperiorum tuorum, eorum quae ab insipiente sunt tota die. Ne obliviscaris voces inimicorum tuorum: superbia eorum qui te oderunt ascendit semper (Sal 73, 1-4.10-11.22-23).

– Cum accepero tempus, ego iustitias iudicabo […] – quoniam Deus iudex est – […] et omnia cornua peccatorum confringam, et exaltabuntur cornua iusti (Sal 74, 3.8.11).

Tu terribilis es, et quis resistet tibi? ex tunc ira tua. De caelo auditum fecisti iudicium: terra tremuit et quievit, cum exsurgeret in iudicium Deus, ut salvos faceret omnes mansuetos terrae (Sal 75, 8-10).

5 commenti:

  1. Grazie. Ci da la traduzione

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    1. Con l’autorità di Dio onnipotente e dei beati Pietro e Paolo suoi apostoli, fermamente e sotto minaccia di scomunica proibiamo di adulterare la sacra dottrina di fede o di morale e di osar modificare i suoi principi perenni, così che non siano rettamente e fedelmente osservati. Se qualcuno, però, presumerà di attentare questo, sia maledetto in casa e fuori casa, maledetto in città e in campagna, maledetto quando veglia e quando dorme, maledetto quando mangia e quando beve, maledetto quando cammina e quando sta seduto; siano maledette la sua carne e le sue ossa, e dalla pianta dei piedi alla sommità del capo non abbia salute. Venga su di lui la maledizione dell’uomo che per mezzo di Mosè, nella legge, il Signore ha lanciato ai figli dell’iniquità. Che il suo nome sia cancellato dal libro dei viventi e non sia scritto con i giusti. La sua parte ed eredità sia con Caino fratricida, con Datan e Abiram, con Anania e Saffira, con Simon mago e Giuda traditore e con quelli che dissero a Dio: Allontanati da noi, non vogliamo il sentiero delle tue vie. Vada in rovina nel giorno del giudizio; il fuoco eterno lo divori con il diavolo e i suoi angeli, se non si sarà ravveduto ed emendato. Così sia, così sia.

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  2. Su una cosa non sono d'accordo:il fatto che in questi due anni la perversione omosessuale abbia fatto passi da gigante,non può certo essere attribuita a chi si è ribellato a si tali atti nefasti organizzando manifestazioni pubbliche di riparazioni,e le spiego subito il perchè:
    1)In questi due anni ci sono stati due forze sataniche che hanno lavorato per arrivare a tale risultato,una laica,politica cappeggiata dal signor Renzi che con i suoi vasalli è riuscito ad approvare leggi che ne favorissero la diffusione(dietro il pretesto dell'omofobia)avendo a sua disposizione
    tutti i massmedia che da anni portano avanti un condizionamento psicologico tale che ogni singolo individuo che non approvi l'omosessualità come qualcosa di giusto sia messo alla "berlina"sia personaggio pubblico o privato.Non dimentichiamoci la campagna diffamatoria montata a pennello contro la Russia e contro il suo leader Putin soltanto perchè si è opposto ufficialmente all'approvazione nel suo paese di leggi contrarie alla morale(e direi al buon senso!)
    2)Il vero colpo di disgrazia per questa povera umanità è arrivato dall'usurpatore del soglio pontificio, prima con l'infelice frase:CHI SONO IO PER GIUDICARE,dimenticando che se fosse veramente papa sarebbe infallibile per ciò che concerne FEDE E MORALE,poi con quella ignobile lettera apostolica AMORIS SCHIFEZZE,DOVE VIENE AFFERMATO CHE ANCHE NELL'AMORE OMOSESSUALE SI PUO'VEDERE QUALCOSA DI BUONO.
    E' questa certamente la seconda forza satanica "religiosa"che ha fatto maggior danni all'interno dei fedeli che si sono trovati sbaragliati di fronte ad IL NEMICO che improvvisamente e' diventato amico!
    Caro don per chi vuole restate fedele al RE oggi vive il suo 8 settembre!
    Inoltre non dimentichiamoci mai che ogni atto di riparazione fatto privatamente o pubblicamente non E'MAI rivolto agli uomini ne per compiacerli ne per ostacolarli
    ma SEMPRE OFFERTO A DIO per implorare la sua Misericordia
    su questa generazione malvagia e perversa!!
    Quando ci troveremo davanti al SUO GIUDIZIO non ci chiederà se abbiamo perso o vinto la battaglia,ma se abbiamo perseverato fino alla fine!!
    "Ma per i paurosi,per gli increduli,per gli esecrati,per gli omicidi,per i fornicatori,per i venefici,per gli idolatri,per tutti i bugiardi il posto assegnato sarà nello stagno di fuoco ardente e di zolfo cioè la seconda morte"(Ap.capitoloXXI vs 7)

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  3. Penso però, che sia una tattica, quella del capo LGBT....affermare che con le nostre processioni di riparazione abbiano fatto passi avanti in positivo per loro.
    Attenzione..... potrebbe essere un modo per zittirci in futuro e trovarsi, nostro malgrado, la strada senza ostacoli.
    Pregare Maria con il Rosario, non credo favorisca in qualche modo il nemico.

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  4. E' chiaro che i passi in avanti dei pervertiti sono stati resi possibili dal potere politico (illegittimo) e da quello religioso (usurpato), ma noi non dobbiamo facilitarli facendo loro il favore di spingere dalla loro parte i cattolici ignavi per reazione alle nostre manifestazioni. La riparazione si può compiere in tante maniere; è vero che un pubblico oltraggio richiede una pubblica riparazione, ma in questo caso la visibilità si ritorce contro di noi, in quanto permette ai nemici di neutralizzarci bollandoci come fondamentalisti. Bisogna trovare il modo di parlare e di farsi ascoltare senza essere né ignorati né strumentalizzati.

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